Royal Golf Club Marrakech - Informazioni sui campi da golf e offerte di viaggio
Il Royal Golf Marrakech, preferito dal defunto Re Hassan II, è il secondo campo più antico del Regno. Alcune buche sono leggendarie e ricche di storia. La sua eccezionale vegetazione offre uno scenario unico.
Progettato da Gustave Golias e Arnaud Massy, è stato aperto ai primi giocatori nel 1927. Il Royal Golf Marrakech ha 27 buche.
David Lloyd George, statista britannico, ha fatto numerose apparizioni sui green di Marrakech. Anche Winston Churchill vi giocò più volte prima della Seconda Guerra Mondiale, e più tardi il presidente americano, il generale Ike Eisenhower.
CORSO VECCHIO
18 BUCHE PAR 72 – 5.871 METRI
È il secondo campo da golf più antico del regno, fu inaugurato nel 1927 con 4 buche giocate dal Pacha di Marrakech, Hadj Thami El Glaoui Mezouari. Nel 1928, Gustave Golias, campione di golf e professore personale del Pacha, completò la costruzione delle prime 9 buche e sta disegnando le 9 successive. Appassionato di botanica, piantò anche specie che oggi sono centenarie e danno al Royal la sua fama di giardino d’oro. Nel 1933, Gustave Golias e il famoso Arnaud Massy, primo straniero a vincere il British Open nel 1907, rimodellano il campo per restituirgli grazia ed eleganza.
È su questo percorso che scoprirete una delle buche più famose, la “Brigitte Bardot”.
Questo PAR 3 è stato battezzato così da sua maestà, il re Hassan II.
NUOVO PERCORSO
9 BUCHE PAR 36 – 3 072 METRI
Nel 2007, per soddisfare sempre le richieste della sua clientela, il Royal Golf Marrakech affida l’ampliamento di 9 buche a due progettisti francesi: Gert Watine, un professionista del golf nato in Marocco e Thierry Sprecher, un architetto che ha costruito molti golf nell’esagono.
Nel maggio 2008, il Nuovo Corso è stato ufficialmente inaugurato. Questo PAR 36 di 3.072 metri è in perfetta armonia con il magnifico paesaggio, conservando la sua atmosfera unica che rende il fascino ben noto del Royal Golf Marrakech.
Questo percorso beneficia di tutta la vegetazione, integrandosi perfettamente con il percorso attuale, con laghetti d’acqua, offrendo così un percorso più tecnico e lungo.